Assemblea d'istituto progetto Alcesti

Video incontro con sindaco

Foto prova antincendio

Foto d'epoca

Presentazione Alcesti Anno scolastico 2006/07

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martedì 22 aprile 2008

Allarme blu

Ciao ragazzi! Come va? Se voi credete che stia andando tutto bene vi dimostrerò che non è proprio così. Non possiamo più fare finta di niente. Di cosa sto parlando? Dei disastri ambientali,della siccità,dello scioglimento dei ghiacciai,degli uragani. Catastrofi che si consumano sotto i nostri occhi ma non ce ne accorgiamo.
Si parla di effetto serra,riscaldamento globale. Come annunciato nella trasmissione radiofonica “Rosso Scarlatto”la nostra società è arrivata al culmine di un lungo processo iniziato nella rivoluzione industriale,quando l’uomo ha iniziato ad utilizzare i primi combustibili fossili,il carbone e ad emettere i cosiddetti gas serra che hanno un impatto con l’atmosfera e ne alterano l’ equilibrio.
Ebbene sì. Pare proprio che la colpa sia dell’uomo e della sua attività.
Questi gas emessi oggi dalle industrie chimiche,i cfc dei frigoriferi e l’anidride carbonica delle automobili e di altri mezzi contribuisce tuttora ad inquinare l’aria che noi stessi respiriamo.
La situazione sta degradando sotto i nostri occhi e inoltre le conseguenze dell’inquinamento che non riguarda solo l’aria ma anche le acque e il territorio naturale coinvolgeranno prima o poi tutto il pianeta e non solo i paesi industrializzati o quelli inquinanti. Negli ultimi anni abbiamo già assistito a catastrofi naturali e si prevede che i primi paesi ad esserne colpiti in futuro saranno la Cina,l’Africa,l’India,la Gran Bretagna.
La grande novità sta nel fatto che in futuro potrebbero scoppiare guerre non per conflitti religiosi, ideologici o culturali ma per la mancanza di risorse come il petrolio e l’acqua. Ipotetiche guerre combattute per conflitti d’interesse economico e per ciò che è necessario per la sopravvivenza della specie umana.
Oppure si parla di vere e proprie guerre meteorologiche,condizioni atmosferiche come precipitazioni,terremoti,nubi create apposta dall’uomo per mettere a rischio la vita di altri paesi. Ciò mi fa riflettere e sostengo il parere che di fatto non è la Terra che rischia di scomparire ma l’uomo e le altre specie che provocano i disastri ambientali e si ripercuotono su essi.
Perciò bisogna agire perché ognuno di noi può fare nel suo piccolo qualcosa di grande.

Michela Lea Di Rosa,Giulia Aniballi,Steve Manieri,Stefano Luzi 4°CT

martedì 26 febbraio 2008

Videoconferenza con CNR Genova

Il giorno 12 si è svolta una videoconferenza nella quale abbiamo riscontrato anche noi problemi tecnici derivanti da un cavo malfunzionante del microfono del Cnr di Genova.
Risolti prontamente i problemi abbiamo instaurato una comunicazione volta al chiarimento del percorso delle fasi finali del progetto.
Individualmente i ragazzi hanno raccontato le loro impressioni\opinioni in merito all'utilizzo di tecniche di creatività e per la produzione di un artefatto comunicativo.
L'impegno richiesto agli studenti è stato più volte sottolineato, è risultato gravoso in quanto le attività sono state collocate per lo più nell'arco del pomeriggio per evitare intralci alle attività didattiche, tuttavia limitatamente ad alcune discipline c'è stata anche la collaborazione da parte di altri insegnanti in ambito di orario curricolare.

martedì 29 gennaio 2008

Udite udite

Il giorno 6 febbraio p.v. vi invitiamo ad un incontro presso la mediateca comunale di Senigallia alle ore 15:30.
La presenza di un fotoreporter di fama mondiale, Giorgio Pegoli testimone di grandi eventi accaduti nel mondo, depositario della documentazione anche di disastri naturali, in particolare dell'esondazione del fiume Misa a Senigallia, rende l'evento di particolare rilevanza e pertanto estendiamo anche a voi l'invito.
Il Direttore della biblioteca Antoneliana di Senigallia, l'architetto Alessandra Ansuini e l'esperto di idrogeologia ci presenteranno gli aspetti significativi riguardanti il fiume,la struttura architettonica che accoglie la biblioteca e l'approfondimento degli aspetti fotografici.
Saluti
Classe 4°CT

giovedì 6 dicembre 2007

Cos'è un'alluvione?

L'alluvione è un evento di accumulo di materiale fluviale.
Un’Alluvione può essere un evento catastrofico, causato da sfavorevoli condizioni atmosferiche che provocano piogge torrenziali per giorni o settimane. È un fenomeno devastante e fa parte delle calamità naturali, per il suo impatto drammatico sulle vite e le opere umane.
Una alluvione è un avvenimento non previsto, sebbene possa essere prevedibile, in particolar modo in quei paesi interessati annualmente dal fenomeno dei monsoni e dei cicloni, seguiti nelle nazioni più sviluppate con i più recenti strumenti messi a disposizione dalla moderna scienza meteorologica.
Una alluvione trasporta grandi quantità di suolo e detriti strappati dalla forza dell'acqua, provocando ulteriori danni e rendendo più difficili i soccorsi. Nei territori prevalentemente montuosi e in quelli sottoposti ad abusi edilizi, una alluvione è accompagnata da frane o smottamenti, che possono deviare corsi d'acqua o riempire in parte dei bacini, provocando danni e vittime in maggiore quantità.

Alluvione di Firenze

L'Alluvione di Firenze del 4 novembre 1966 è l'ultima di una serie di esondazioni del fiume Arno che con il passare dei secoli hanno modificato l’aspetto della città di Firenze.
Il disastro inizia quando all’alba del 4 novembre 1966, dopo alcuni giorni di piogge intense e ininterrotte, l’Arno rompe gli argini a Firenze. L’acqua inonda le strade e sale fino ai primi piani delle case: una targa, posta in Via dei Neri ricorderà il punto più alto raggiunto dall’ondata di piena, 4 metri e 92 centimetri.
I danni furono enormi, specie per tutte quelle attività commerciali che avevano sede ai piani bassi delle costruzioni. Tutti i musei, le chiese, i luoghi d’arte furono allagati: l’acqua entra in Palazzo Vecchio, nel Duomo, nel Battistero.
L'alluvione non colpì solo il centro storico di Firenze ma l'intero bacino dell'Arno, sia a monte che a valle della città: dalle acque furono sommersi diversi centri del Casentino e del Valdarno in Provincia di Arezzo, del Mugello, varie cittadine a valle di Firenze come Empoli e la città di Pontedera in Provincia di Pisa; le campagne rimasero poi allagate per giorni anche dopo il disastro e molti comuni minori risultarono isolati e danneggiati gravemente. Nel frattempo altre zone d'Italia venivano devastate dall'ondata di maltempo come il Veneto, il Trentino. Si ipotizzò che a causare l’alluvione fosse stato un ciclone abbattutosi sulla penisola convogliando una grande massa d'aria umida e calda.
Le acque si ritirarono due giorni dopo, lasciando Firenze sepolta e imbrattata da fango, nafta e montagne di detriti e masserizie.
Le conseguenze di questa catastrofe furono la morte di molte persone, la mancanza d’acqua, di viveri, di energia elettrica.
L'alluvione fu uno dei primi episodi in Italia in cui si evidenziò l'assoluta mancanza di una struttura centrale con compiti di protezione civile: i cittadini non furono avvertiti dell'imminente fuoriuscita del fiume, tranne alcuni orafi di Ponte Vecchio che ricevettero una telefonata di una guardia notturna che li invitava a vuotare le loro botteghe; le notizie furono date in grande ritardo e i Media tentarono di non rivelare l'entità del disastro; per i primi giorni gli aiuti provennero quasi esclusivamente dal volontariato o dalle truppe di stanza in città. Solamente sei giorni dopo la catastrofe il governo partecipò attivamente ai soccorsi.

Danni al Patrimonio artistico
I danni ancora persistenti sono quelli al patrimonio artistico: migliaia di volumi, tra cui preziosi manoscritti o rare opere a stampa, furono coperti di fango nei magazzini della Biblioteca Nazionale Centrale, e una delle più importanti opere pittoriche di tutti i tempi, Il Crocifisso di Cimabue conservato nella Basilica di Santa Croce deve considerarsi, nonostante un restauro, perduto all'80%.
La nafta del riscaldamento impresse le tracce del livello raggiunto dalle acque su tanti monumenti; le Porte del Paradiso del Battistero di Firenze furono spalancate dalle acque, e dalle ante sbattute violentemente si staccarono quasi tutte le formelle del Ghiberti. Innumerevoli i danni ai depositi degli uffizi, ancora non completamente risarciti dopo anni d’incessanti restauri che, tra l'altro, hanno portato le istituzioni fiorentine per il restauro ad essere considerate fra le principali del mondo.
Gli "Angeli del fango" furono un esercito di giovani e meno giovani di tutte le nazionalità che volontariamente, subito dopo l'alluvione, arrivarono a migliaia in città per salvare le opere d'arte e i libri. L'unico aiuto finanziario del governo fu una somma di 500mila lire ai commercianti, destinata a fondo perduto e finanziata con il sistema dell'aumento del prezzo della benzina (10 lire al litro; imposta ancora presente). La FIAT ed altre case automobilistiche offrirono a chi aveva perso l'auto uno sconto del 40% per comprarne una nuova e una "supervalutazione" di 50mila lire per i resti della macchina alluvionata. Un grande contributo fu dato da alcune città toscane come Prato e dai comuni della Versilia (che misero a disposizione, come già detto, pattini, gommoni e bagnini), da altri comuni e città italiane (in particolare umbre e emiliane), dalle forze armate americane di stanza in Italia, dalla Croce Rossa tedesca, da varie associazioni laiche e cattoliche, da alcune federazioni di partiti politici e, ovviamente, dalle Forze Armate Italiane. Aiuti "ufficiali" arrivarono anche dall' Unione Sovietica, dalla Cecoslovacchia e dall'Ungheria, simbolo di come l'Arno era stato capace anche di corrodere, seppur per poco, il ferro della Cortina.
Le vittime
Uno dei principali enigmi dell'alluvione fiorentina è sempre stato il numero delle vittime: la segretezza ed il riserbo delle autorità sull'argomento, fin dai primi giorni, contribuirono a far diffondere macabre leggende metropolitane, come quella di decine di fiorentini che avevano trovato una morte orribile per essere stati sorpresi dalle acque nel sottopasso di Piazza della Stazione. Oltretutto i fiorentini serrati in casa avevano visto scorrere sotto le loro finestre decine di manichini portati via delle sartorie e dalle boutique del centro, scambiandoli per cadaveri e questo aveva rafforzato le dicerie sulla presunta strage. Solo recentemente, l'Associazione Firenze Promuove è riuscita a trovare e pubblicare un documento ufficiale della Prefettura del novembre 1966 che fissò in 34 il numero delle vittime, di cui 17 a Firenze e 17 nei comuni della provincia.
Cosa si è fatto?
Nel tentativo di evitare il ripetersi di un evento simile, nel corso degli anni, sono stati realizzati alcuni interventi:
- creazione di alcune casse di espansione nel letto del fiume;
- abbassamento delle piattaforme e dei ponti nei tratti urbani del fiume;
- rimboschimento di vaste aree montane a monte del bacino del fiume Arno e
Sieve;
- costruzione di un lago (Lago di Bilancino) a monte del fiume Sieve, principale
affluente dell'Arno. La creazione del lago è stata molto criticata, anche a causa
del vertiginoso aumento dei costi e alla tendenza ad un rapido interramento
che, dagli studi condotti da parte d’istituti specializzati, tra poco più di un
secolo lo farà diventare una zona paludosa. Inoltre il lago è comunque troppo
decentrato rispetto all'asta principale dell'Arno e contribuirà in modo limitato
ad eventuali piene catastrofiche.
Si è constatato che questi interventi, pur necessari, siano insufficienti ad evitare una esondazione con situazioni di maltempo paragonabili a quelle del 1966. L'Arno tornerebbe ad alluvionare Firenze, e tutto il centro storico, che si trova a livelli di quota relativa, molto bassi e verrebbe sommerso da diversi metri d'acqua.


Aniballi Giulia Righi Claudia
4CT "Liceo Medi"

martedì 20 novembre 2007

Elaborato classe 4°CT medi

PROGETTO ALCESTI
(“Alcesti, una vita spesa per la salvezza dell’altro”)
Regione Marche – Sistema di Protezione Civile e Sicurezza Locale

Tematica: salvaguardia del patrimonio ambientale e culturale, prevenzione e mitigazione di eventuali rischi idrogeologici e sismici.
Ambiente: area della città di particolare rilevanza architettonica e culturale (Foro Annonario e Biblioteca Antonelliana) compresa nel tratto urbano del porto canale del Fiume Misa.
Scopi: attribuzione di valore alla partecipazione di ogni individuo alla salvaguardia del bene culturale acquisendo competenze di base

Uscita sul campo Senigallia, 12 novembre 2007

Classe: IV^ C Tecnologico

Docenti accompagnatori: Professori Giovanna Sapio (Disegno-Storia dell’Arte) - Lorenzo Puca (Scienze)

Presenti i Tecnici Professionisti della Provincia di Ancona e il Responsabile della Protezione Civile del Comune di Senigallia (An)

1^ Tappa e/o Sosta: Ponte sul Fiume Misa in località Bettolelle di Senigallia

Visione del lettore ottico e dell’asta idrometrica (tradizionale) per la misurazione diretta ed indiretta del livello medio dell’acqua presente.
L’utilizzo dell’asta idrometrica da parte del tecnico operatore veniva fatto a condizioni atmosferiche particolari in quanto tale area viene considerata, attualmente, critica e ad elevato rischio di esondazione.
Tale strumento appositamente applicato ad uno dei pilastri che sorregge il ponte stesso permette la facile ed immediata lettura del livello dell’acqua presente in quanto avendo in rilevanza un livello prestabilito pari ad una quota di 1,20 metri e nel momento in cui da tale livello l’acqua sale oltre i 2,00 metri si attiva immediatamente una situazione di Pre-allarme.
Per quanto riguarda invece il lettore ottico questo risulta essere sicuramente più veloce nella lettura del livello dell’acqua, numerato e collegato direttamente con le Sale operative della Regione Marche e del Comune di Senigallia in caso di ipotetica emergenza.
Intervento orale dell’Ingegnere Massimo Striscia Dirigente della Provincia di Ancona (Provincia di Ancona - Settore IX Tutela dell’ambiente Area Rischio Idraulico e Acque Pubbliche):

Discorso generale sulle problematiche inerenti il Fiume Misa e sugli eventuali e prossimi interventi da effettuarsi per la salvaguardia e l’incolumità delle cose e delle persone
Delle attuali condizioni di magra o meglio dei minimi quantitativi di acqua nel fiume stesso; fenomeno ormai presente dalla scorsa estate che ha creato e crea comunque situazioni di criticità (anche se ci troviamo in una condizione totalmente opposta)
Della dovuta cattura dei pesci presenti lungo il corso del fiume per evitare problematiche di moria generalizzata per mancanza di acqua sufficiente
Interventi fatti lungo il fiume utilizzando metodologie specifiche dell’Ingegneria Naturalistica (esempio dei Pennelli verdi vivi)
Della Gestione Idraulica del Fiume Misa
Sul fatto che il Fiume Misa, nella sua parte terminale, è arginato artificialmente e così incanalato da evitare eventuali esondazioni nelle aree circostanti
Dell’importante Alluvione verificatasi nel lontano 1976 che ha interessato anche il centro della città stessa

Delle attuali condizioni della sezione del fiume che non garantisce una totale protezione in quanto sensibilmente ridotta

Verifica idraulica del fiume considerando che il tempo di ritorno pari a 20 anni in seguito a casi di piene eccezionali non verificandosi eventi dannosi per la durata di un tale periodo permette di considerare il fiume come “adeguato”
Interventi di manutenzione ordinaria continua ed estesa
Il fiume muovendosi a meandri nel suo tratto di curva va ad intaccare maggiormente gli argini artificiali erodendoli
La costruzione in un prossimo futuro di Casse e/o Vasche di Espansione
Costruzioni a basso impatto ambientale, i cosiddetti Pennelli verdi vivi in legno, già effettuati in vari punti del fiume
Delle problematiche esistenti quali: le espansioni urbanistiche, la formazione della piana alluvionale, cause tali da far diminuire di tanto il tempo di CORRIVAZIONE (la velocità di decorso è molto più veloce) e la sezione di fiume interessata dal cosiddetto PICCO DI PIENA che rappresentato nel diagramma a CAMPANA di GAUSS ne indica un suo importante e significativo stringimento)
Della Riprofilatura eseguita su tutto il percorso del fiume stesso
Dell’allargamento della sezione
Di evitare i PICCHI DI PIENA in prossimità del centro abitato
Della realizzazione di Casse e/o Vasche di Espansione (sulla sponda destra del fiume) dal punto dove ci troviamo ora a valle verso il Fosso San Buco (in località Roncitelli, lungo la Strada Corinaldese, in prossimità della Concessionaria Auto Mandolini della Lancia).
Tali opere permetteranno il rientro naturale delle acque del fiume dopo la cessazione del fenomeno di piena. Vasche che andranno predisposte in una maniera tale da permettere ciò che sopra è stato già indicato. A differenza del vecchio progetto dove si prevedeva l’utilizzo di diverse pompe elettriche – Progetto Acquater di circa 25 anni fa
Dell’esistenza di fasce di rispetto in aderenza alla strada e la ricostruzione di un nuovo argine posto alla stessa quota dell’attuale argine sinistro
Della necessità da parte del Comune di Senigallia di redigere un Piano di Esproprio dell’area interessata a tale progetto in quanto su questa si trovano presenti 4 o 5 edifici che devono essere abbattuti, area che è stimata essere di circa 6 o 7 ettari; di questi edifici, fortunatamente uno solo risulta essere ancora abitato
L’opera da redigersi sarà costituita da Paratoie apribili in maniera telecomandata direttamente da Senigallia
I problemi maggiori provengono dai tanti affluenti presenti sul territorio e la Provincia di Ancona dietro ad uno studio dettagliato ha stabilito che negli ultimi 30 anni nella sola Provincia di Ancona sono stati perduti circa 30 ettari di terreno utilizzabili dai corsi di acqua nei momenti delle loro possibili esondazioni
Utilizzo improprio dei campi da parte dei singoli contadini ma soprattutto delle grandi aziende e/o consorzi e/o cooperative agricole che lavorando in presenza di seccia e non utilizzando più il cosiddetto fosso di guardia ormai sparito quasi ovunque nella nostra realtà
contadina

2^ Tappa e/o Sosta: Località Vallone (leggermente a monte dell’abitato)

“Lavoro di adeguamento all’alveo del Fiume Misa in località Cannella – Vallone Comune di Senigallia a riduzione del Rischio esondazione, 3° intervento Manutenzione Straordinaria”
(Provincia di Ancona - Settore IX Tutela dell’ambiente Area Rischio Idraulico e Acque Pubbliche)

Presenti il Geom. Arnolfo Bittoni (Provincia di Ancona - Settore IX Tutela dell’ambiente Area Rischio Idraulico e Acque Pubbliche) e il Geom. Massimo Baldinelli (Provincia di Ancona - Settore IX Tutela dell’ambiente Area Rischio Idraulico e Acque Pubbliche)
Visione dei Pennelli verdi vivi in legno ed discesa in prossimità del corso del Fiume Misa

Monitoraggio continuo fatto dalle persone preposte e/o addette
Visione all’entrata dell’area di un Pannello in legno indicante: PERCORSI D’ACQUA/Confluenze (Cultura, Ambiente e Società) itinerari naturalistici lungo il Fiume Misa
Itinerario n. 1 (Km 3,00-3,50)
Itinerario n. 2 (Km 3,50)
Itinerario n. 3 (Km 3,00)
Itinerario n. 4 (Km 3,50)
· Visione di camminamenti naturalistici in maniera tale da poter rendere fruibili i prati di sponda alla collettività
· Visione ed osservazione diretta degli interventi di Ingegneria Naturalistica – Pennelli verdi vivi
· Pennello verde vivo così costituito:
tura di pali in castagno, con all’interno ramaglie vive, disposti a modo pettine; ramaglie costituite da rami di salici, pioppi tipici del luogo - Terra + Ghiaia che costituiscono un apparato vivo con radice - struttura naturale molto rigida
Visione del vecchio argine artificiale in cemento costruito dall’uomo circa 50 anni fa
Visione della sponda sinistra del fiume e della sponda destra la quale risulta essere maggiormente erosa come succede per tutti i maggiori fiume marchigiani
La sinistra o la destra idrografica si ottiene mettendosi di spalle verso la sorgente
L’area interessata dall’intervento in studio ha riguardato un tratto di fiume lungo circa 80 metri dove si sono posti 8 Pennelli profondi ciascuno 3,00 metri e di cui solo 0,50 metri risultano essere sporgenti posti ognuno alla distanza di circa 10,00 metri (alla fine se ne sono realizzati però solo sette perché l’ottavo risultava essere inutile ai fini dell’ottimale funzionamento dell’intera opera stessa)
Il corso d’acqua del fiume è stato riportato tramite il suddetto intervento nella sua posizione di origine e cioè verso la sinistra orografica e/o idrografica
Costo dell’intervento in questione pari a circa 15 mila Euro
Visione di un uno stesso intervento fatto sulla sponda sinistra del fiume circa 8 mesi fa per un tratto lungo circa 100,00 metri che risulta ormai quasi invisibile in quanto ricoperto naturalmente dalla vegetazione tipica presente
A detta dei Tecnici Professionisti la zona più a rischio di esondazione è quella situata in Località Cannella di Senigallia in quanto posta a quote topografiche molto più basse

3^ Tappa e/o Sosta: Cityper “Il Molino” di Senigallia

Visione di pista di servizio e/o ciclabile della lunghezza di circa 1,350 chilometri in direzione monte realizzata ai piedi dell’argine artificiale ricostruito e ripiantumato sulla parte posta più in alto utilizzando vari tipi di specie vegetative come ad esempio: tamericio, accascio, san buco, quercia, roverella o alloro.
Pista intesa sia come eventuale via di emergenza in caso di esondazione o calamità, sia come fruibilità dell’ambiente circostante. Intervento nella sua parte iniziale da completarsi in un prossimo futuro per mettere in comunicazione diretta il Ponte Portone (ubicato al centro di Senigallia) e le Casine di Ostra per una lunghezza totale di circa 10,00 chilometri.

4^ Tappa e/o Sosta: Sala Operativa - Sala Radio sede della Polizia Municipale del Comune di Senigallia - Protezione Civile sita in Piazza Garibaldi

Responsabile unico Ufficio della Protezione Civile Dott. Carli

In caso di emergenza ci si può collegare direttamente con la Sala Operativa della Regione Marche e i Vigili del Fuoco
Il Sindaco è il responsabile in primis per quanto riguarda la Protezione della popolazione e delle cose
Importanza della Regione Marche in materia di Protezione Civile in ambito nazionale
Visione di un Bollettino di emergenza redatto tramite l’utilizzo del Sistema “AUGUSTUS” adottato dalla Regione Marche (può espletare dalle 9 alle 13 funzioni)
Visione del Piano Idrogeologico o PAI (Piano consultabile da tutti perché pubblico) che fa rientrare il territorio del Comune di Senigallia in una zona denominata R4.
Piano relativamente nuovo (2004/2005) e inserito da circa un anno nel sito del Comune. Permette l’individuazione della popolazione – il rinvenimento di punti di raccolta prestabiliti per la popolazione da sfollare – indica la presenza di movimenti franosi significativi e le aree di esondazione
Visione di un nuovo Piano di Pericolosità Sismica della fascia costiera marchigiana
La microzonazione sismica di Senigallia - Realizzazione di un Volume a cura di Marco Mucciarelli e Pierpaolo Tiberi patrocinato dalla Regione Marche e dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia che verrà presentato il giorno martedì 4 dicembre 2007 nella Chiesa di San Rocco alle ore 15,30 alla presenza di Bertolaso
Visione del sito della Protezione Civile
Lettura di dati Meteo/Acque/Fiumi (esempio del Cesano e del Misa)/località delle Bettolelle (quantità di acqua presente)/sistema di rilevamento lungo il F. Misa)/Aree riservate in caso di emergenza
Visione del Sistema “REIS” – sistema informatico utilizzato dalla Regione Marche e dal Comune di Senigallia
Cartografia in tempo reale (utilizzo anche del sistema “GIS” = Sistema di informatizzazione cartografica) in campo nazionale dall'anno 2007 tramite l’utilizzo di coordinate specifiche
Visione del Sistema Radio – Amatoriale (rete Alternativa molto importante) – Apparati specifici – mezzi utilizzati (per mezzo del Sistema GPS)
Colonne di soccorso utilizzando la tecnica degli SMS e/o messaggi (fedi messaggeria da telefonia cellulare) a costi molto contenuti e con livelli di funzionamento molto buoni
In caso di eventi sismici e nel caso in cui la Sala non può essere utilizzata esiste una Sala alternativa identificata al Centro Sociale delle Saline (sopra il Supermercato della COOP) già predisposta di antenne, di struttura antisismica e di sistema anti black-out
La Sala Radio può anche essere ubicata all’interno di una tendopoli in tempo reale
Importanza fondamentale della COMUNICAZIONE in ambito di emergenza tramite l’utilizzo di un Ponte Radio portatile
Rischi/Mitigazione dei rischi/Piani/Aggiornamento dei Piani
Visione di una Sala Radio mobile con utilizzo di un PC portatile
Presenza di personale volontario /Corsi di preparazione e di addestramento/ Associazioni Autonome di Volontariato iscritte nei diversi Comuni e alla Regione Marche stessa
Corsi Specifici/Realizzazioni di vere e proprie Simulazioni
Esistenza di un Gruppo Comunale Diretto (solo volontari)/Primo intervento
COM = centro operativo misto (Campo Sportivo delle Saline) – nato negli anni ‘80
La Protezione Civile è un Sistema Integrato (Vigili del Fuoco, Croce Rossa Italiana, Ordini Professionali, etc….) tutti volontari che vengono poi gestiti direttamente dalla Sala Radio
Utilizzo del Sistema “AUGUSTUS”
I Vigili del Fuoco sono i titolari dell’intervento e rappresentano il filtro. A Senigallia purtroppo sono presenti solamente 1 o 2 squadre: essi devono stabilire prioritariamente l’importanza dell’intervento, mentre la partenza dei volontari va ad assumere una importanza secondaria
La Regione Marche ha invece assunto a stipendio una quarantina di persone
Negli Uffici Tecnici dei Comuni si trovano invece sia dipendenti (pochi) che volontari (tanti); uffici che fanno capo direttamente al Sindaco o al Capo della Polizia Municipale
Sala Operativa che è attivabile 24h su 24h
Si richiederebbe la preparazione della popolazione tramite la divulgazione del Piano, ma purtroppo questo ad oggi ancora non è stato possibile per la mancanza di personale disponibile
Associazioni di volontari presenti sul territorio Comunale: COM = centro operativo misto (Campo Sportivo delle Saline) che fa capo al Signor Giovanetti, gli SCOUT, i Falchi Duca della Rovere, etc…..
Visione del Piano Sismico in attuazione che presenterà sicuramente maggiori problematiche di attuazione. Utilizzo di sistema ACROBAT (dati sensibili non scritti – di un indice – di una serie di tavole)
Consegna da parte del Responsabile della Protezione Civile del Comune di Senigallia di alcune copie del CD-ROM: Comune di Senigallia – Piano Idrogeologico

Classe 4°CT LS Medi

martedì 13 novembre 2007

Uscita al fiume

Il giorno 12/10/07 abbiamo fatto un uscita sul fiume Misa avvalendoci della collaborazioni di esperti della provincia e della protezione civile i quali ci hanno illustrato le problematiche che si presentano nella gestione del fiume e le varie metodologie per affrontarle nonchè la strumentazione utilizzata al fine di coordinare le varie forze (vigili del fuoco,protezione civile) in caso di emergenza.

martedì 6 novembre 2007

Alcesti senigallia - attività 1

Buongiorno
La prima attività svolta nell'ambito del progetto è ormai stata avviata.
Siamo divisi in gruppi di ricercatori, operatori e pianificatori, il giorno 8 novembre ci sarà il primo workshop.
Nonostante una iniziale difficoltà di orientamento e organizzazione ci siamo ormai resi operativi, spinti dall'entusiasmo provocato dall'attività svolta con i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile.
Per il momento è tutto passo e chiudo.